Complessità, non complicazioni. In studio con Michele Bellinaso

Fotografia di Nicolò Bressan

A casa del graphic designer, per un tour tra influenze artistiche, libri e vinili.

“Michele Bellinaso (1999) lavora come graphic designer e web developer tra Padova (25°C) e Venezia (25°C). Ha una gatta di nome Blackie, una fidanzata di nome Alice, una band di nome Freez, e un altro progetto musicale chiamato Ray + Beauties. Ha una passione per la letteratura giapponese, per la musica ambient e per Le Corbusier. Il suo segno zodiacale è cancro ascendente cancro.

Ultima lettura: La mostra delle atrocità, J. G. Ballard, Universale Economica Feltrinelli. Lettura in corso: La speranza progettuale, Tomás Maldonado, Nuovo Politecnico Einaudi.”

Con queste parole, e con la sintesi esaustiva di un graphic designer cresciuto a pane e tascabili anni Sessanta, si racconta Michele Bellinaso. In forze al Lorenzo Mason Studio di Venezia, una delle realtà italiane maggiormente apprezzate in ambito europeo per il suo lavoro a cavallo tra grafica, editoria e pratica artistica, Michele si divide tra la laguna e Padova. Qui, nel suo studio-appartamento, lo abbiamo incontrato – e scattato – per discutere del suo lavoro su Le Magnifique, colonna sonora di Claude Bolling per un film di Philippe de Broca del 1973 recentemente riportata alla luce dall’archivio CAM Sugar. 

Nello studio tutto è emanazione del gusto e della pratica di Michele, tra scaffalature metalliche colme di testi socio-politici di editori italiani dei Sessanta e Settanta, stampe di Enzo Mari, i Sunset del Lorenzo Mason Studio e vinili, che spaziano dall’ambient alla classica, passando ça va sans dire per le colonne sonore.

Collezionista di libri e figlio di un negoziante di dischi, nella pratica di Michele musica e grafica sono in costante dialogo, espletandosi in uno stile minimalista in equilibrio tra la tradizione dell’editoria europea, il divertissement raffinato degli artist’s books e una consapevolezza delle loro declinazioni digitali. 

Per CAM ha attinto proprio dai frame di Le Magnifique e dalla dimensione d’archivio del film per concepire due artwork gatefold, di cui abbiamo discusso in un’intervista.

CAM Sugar:  A cosa ti sei ispirato nella realizzazione dei due artwork per Le Magnifique?

Michele Bellinaso: François Merlin (Jean-Paul Belmondo) nel film Le Magnifique pubblica tutti i suoi libri su questa collana tascabile nera, mi sembrava interessante proporre una bootleg delle sue copertine per la colonna sonora che accompagna i suoi racconti. La copertina bianca invece è un omaggio al manifesto originale del film.

CS: Che cosa informa maggiormente la tua ricerca visiva e progettuale al momento?

MB: I libri sicuramente, vecchi e nuovi. Case editrici italiane storiche come Editori Riuniti, i Satelliti Bompiani, Nuovo Politecnico Einaudi, Biblioteca Sansoni, tra gli altri, mi hanno fatto avvicinare al mondo della grafica e ad oggi sono ancora una bellissima fonte di ispirazione. Ovviamente anche Venezia, insieme a tutto ciò che ha da offrire a livello culturale, è importantissima per il lavoro che faccio, soprattutto per lo studio dove lavoro (Lorenzo Mason Studio) che è un’enorme ispirazione costante. Lorenzo (Mason) e Simone (Spinazzè) sono le persone con cui mi confronto quotidianamente

CS: Come si espleta il rapporto tra musica, grafica e design nella tua pratica?

MB: Cerco di lavorare con il meno possibile, possibilmente con un’idea alla base. Mi piacciono i caratteri e le belle foto, credo che possano bastare questi due elementi per ottenere un buon risultato, senza l’esigenza di aggiungere grandi effetti speciali. Complessità, non complicazioni [ride].

CS: Il tuo studio domestico è un’emanazione del tuo stile. Che cosa collezioni solitamente e quali pezzi ricerchi per arredarlo? 

MB: Principalmente libri direi. Ultimamente ho raccolto un pò di titoli sulle architetture sociali dei Balcani, un paio di libri sui lavori di Ettore Vitale per il Partito Socialista Italiano e un bellissimo catalogo su Paul McCarthy del 2002. Qualche vinile al mese però di solito cerco di regalarmelo soprattutto perchè mio padre ha (ancora) un negozio di dischi. Non male eh?

Immagine di apertura: Michele Bellinaso nel suo studio, Padova, 2024. Fotografia di Nicolò Bressan.