È nata una stella. Il mondo dissonante e atonale di Jerskin Fendrix

Federico De Feo

Il compositore delle colonne sonore di Povere Creature! e Kinds of Kindness di Yorgos Lanthimos sta sovvertendo lo status quo della musica per immagini contemporanea. È forse possibile una nuova via alla sinergia tra regista e compositore?

Quali sono gli elementi che spingono un regista a catalizzare la sua intera arte nelle mani di un singolo compositore? La sua visione del mondo, la sua cifra artistica e le tematiche che ne formano un’estetica autentica ed unica? Ad oggi, parlare di simbiosi artistica tra registi e compositori è sempre più raro. Se fin dalla nascita del sonoro ogni grande regista ha legato il suo nome ad un singolo compositore, congiungendo indissolubilmente la propria visione cinematografica con una composizione musicale iconica nel tempo, nel cinema contemporaneo si tende sempre di più a non considerare il compositore come una figura centrale e strategica alla riuscita e al conseguente successo di un film, nonostante sia sotto gli occhi di tutti come la popolarità di alcuni film dello scorso anno, in testa Oppenheimer e La zona di interesse, si fondino quasi totalmente sul suono e sulla proprio composizione musicale.

Ma chi potrebbe essere l’artefice di una nuova ed incoraggiante via? Sempre quest’anno, in parte oscurato dal grandissimo lavoro di Ludwig Göransson per Oppenheimer che gli è valsa la statuetta per la migliore colonna sonora originale, si è affacciato per la prima volta al mondo della musica per il cinema, e alla serata di gala dei Premi Oscar, un giovanissimo compositore, Jerskin Fendrix. Proveniente dalla campagna inglese dello Shropshire, e formatosi tra musica sacra e Aphex Twin, Fendrix ha saputo tramutare in suono il fine registico di Yorgos Lanthimos. Il regista, che mai prima di Povere Creature! si era avvalso della collaborazione di un singolo compositore, lo ha ora coinvolto nuovamente anche in Kinds of Kindness, in sala dal 6 giugno. 

La musica nei film di Lanthimos, sin da Kinetta, ha sempre rappresentato un fine narrativo molto specifico. Le sue opere, strutturandosi secondo i canoni di una forma contemporanea di tragedia greca, in cui ogni protagonista sfida le convenzioni della realtà sociale mettendosi contro il fato, hanno nella musica l’espediente narrativo per analizzarne il processo. È soprattutto il coro, che cadenza gli intervalli narrativi, a contestualizzare gli avvenimenti che si susseguono in scena.

Tra ironia e terrore dissacrante, Lanthimos punta soprattutto sulla matrice sonora della musica colta, d’avanguardia, ricca di dissonanze e cluster, che entrando in contrasto con le immagini squarcia progressivamente l’equilibrio armonico e psichico di un’apparente tranquillità da lui costruita. Lo dimostra il geniale utilizzo della musica elettronica in The Lobster come reazione alla società dell’accoppiamento (“we all dance by ourselves, that’s why we only play electronic music”). La musica atonale, così come avveniva nel cinema di Stanley Kubrick, provoca nello spettatore uno spaesamento velato e un’assenza di equilibrio che lo proietta direttamente nel cuore della tragedia, con una crescente sensazione di disagio: il terrore di sé stessi e degli inquietanti percorsi dell’animo umano.

Yorgos Lanthimos e Emma Stone sul set di Povere Creature! Fotografia di Atsushi Nishijima. Su gentile concessione di Searchlight Pictures. © 2023 20th Century Studios All Rights Reserved.

La formazione di Fendrix si articola in molteplici forme e vie compositive che racchiudono perfettamente queste sensazioni e stati d’animo. Ascoltando il suo album d’esordio Winterreise, con cui è arrivato all’attenzione di Lanthimos, è difficile catalogarlo in un genere preciso. Passando per una strutturazione legata al pop da classifica, tutto si trasforma costantemente in una mutazione acustica e fisica della sua musica, ricordando quel vortice plasticoso che ha reso unica la musica di SOPHIE così come le stesse manipolazioni elettro acustiche di Arca.

Lo stesso Fendrix dichiarava in un’intervista rilasciata nel 2020 per The Line of Best Fit: “non mi definirei mai un artista shock. Non sto solo diffondendo immagini insensate di massacri o cercando di suscitare una sollevazione tra le persone”. Sebbene la sua arte possa risultare impenitente e contorta, c’è una coesione nel suo lavoro sufficiente a stuzzicare la curiosità di chiunque. “È la separazione tra qualcosa di sorprendente e qualcosa di scioccante. Questo è il segno distintivo di un artista, immagino”.

La voglia di scioccare è sempre stata al centro della funzione musicale di Fendrix, come testimoniato anche dalla musica composta per la reinterpretazione dell’opera teatrale Ubu Roi del drammaturgo francese Alfred Jarry andata in scena al Victoria and Albert Museum di Londra. Un lavoro che il Guardian definì atonale, abrasivo e stridente. E quale regista migliore di Lanthimos poteva esaltarne la forma più pura tanto da renderla la sua cifra registica in musica.

Povere Creature! ha rappresentato senza dubbio qualcosa di mai ascoltato nel mondo della musica per il cinema contemporanea. Non solo il giovane compositore ha attinto alle overture disneyane, adatte soprattutto nell’inquadrare il fine fiabesco dell’opera di Lanthimos, ma destrutturandole nella forma sperimentale da lui studiata. Una forma che sembra prendere spunto totalmente dall’avanguardia atonale di Ligeti e dalle oscure concatenazioni ritmiche e vocali delle sue composizioni come “Lux Aeterna” e “Requiem III Dies Irae”. Ogni sezione orchestrale da lui composta sembra corrisponde perennemente alla genesi anatomica di Bella Baxter. Dagli strumenti in fase di accordatura che denotano la nuova forma corporea della protagonista, all’utilizzo del coro sempre più preponderante nell’accompagnare le sue fasi di sviluppo: Fendrix è a tutti gli effetti il Dottor Victor Frankenstein di Povere Creature! 

Jerskin Fendrix sta rivoluzionando i canoni delle colonne sonore contemporanee con le sue composizioni per Povere Creature! e Kinds of Kindness. Immagine su gentile concessione di Searchlight Pictures. © 2023 20th Century Studios All Rights Reserved.

“Ho passato un po’ di tempo alla Wellcome Collection, la biblioteca di ricerca medica di Londra, guardando documenti chirurgici tecnicamente contemporanei e cercando di pensare a quali idee avrei potuto trarne. Il processo per ottenere un suono come questo richiede molta ricerca e riflessione su come implementarlo in modo astratto,” ha spiegato Fendrix.

L’elemento che sbalordisce ancora di più analizzando l’arrivo dell’alieno Fendrix nel mondo della musica per il cinema è come il lavoro svolto per Kinds of Kindness si distacchi totalmente da quanto realizzato in Povere Creature!, con una composizione ancor di più sperimentale. 

Nell’ascoltare l’approccio dissonante e tensivo de lo stridente pianoforte preparato alla John Cage, che evidenzia la malignità del mondo e le sue incongruenze, si denota una totale libertà verso la materia musicale, così come il disinteresse verso quelli che fino ad oggi erano i dogmi della musica per immagini. Si pensi anche al coro accusatorio che sembra rappresentare la visione del pubblico verso ciò che avviene in scena. Una composizione arricchita dalla sezione in particelle vocali che sembra ricordare la strutturazione di “Vien-Ni”, composta da Ennio Morricone per il film Quando l’amore è sensualità (1973) di Vittorio De Sisti. Tutti elementi che fanno dell’inglese uno dei compositori più interessante per gli anni a venire.

“Adoro lavorare con Jerskin e immagino che questo sia il motivo per cui ora lavoro con un compositore. Ho trovato qualcuno che funziona bene per me,” conferma Lanthimos. “Jerskin ha lavorato a questo film nello stesso modo in cui ha lavorato a Povere Creature!: ha iniziato a scrivere la colonna sonora prima ancora di aver visto un singolo fotogramma del film. Gli ho dato la sceneggiatura e ho iniziato a inviargli alcune fotografie in bianco e nero che avevo scattato sul set. Fin dall’inizio, il nostro accordo era questo: gli ho detto che stavolta volevo utilizzare un pianoforte e un coro, uno stile molto diverso rispetto a Povere Creature!. Quando ho iniziato a montare il film, avevo a disposizione una libreria di musiche create da Jerskin con cui lavorare, e il risultato è stato grandioso”.

Come disse Paul Thomas Anderson: ‘per fare un film, l’ultimo grande collaboratore del regista è il compositore proprio per la conoscenza che ha di tutto il montaggio totale e del fine che avrà quel dato lungometraggio’. Ascoltando le sue parole non si può non considerare come il connubio Fendrix-Lanthimos stia portando nuovamente questo elemento alla luce, permettendoci di conoscere e scoprire uno dei compositori di musica per immagini più interessanti e anticonvenzionali degli ultimi anni. 

Immagine di apertura: Jerrod Carmichael sul set di Povere Creature! Fotografia di Atsushi Nishijima. Su gentile concessione di Searchlight Pictures. © 2023 20th Century Studios All Rights Reserved.

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