Trinakie Bathing Suites

Testi Vittoria de Franchis
Fotografia Germano Centorbi

Travolti da un insolito destino al largo delle coste siciliane, riviviamo attraverso parole e immagini l’episodio di Ortigia di gggglllloooossssaaaa, l’esperienza di ascolto itinerante che insieme a CAM Sugar ha celebrato il soundscape dell’isola.

ggggllloooossssaaaa è la condensazione di una serie di sincronicità iniziate  in una serata piovosa nei pressi di Spring Street a New York. La prima volta che sono entrata all’Ear Inn ero alla ricerca di una  a una listening session dell’etichetta discografica Recital di cui avevo sentito parlare e avendo un po’ di tempo prima di andare a vedere il S.E.M Ensemble alla Paula Cooper Gallery, decisi  di andare a dare un’occhiata. . Entrata nel bar, le cui pareti sono tappezzate di poster, disegni e oggetti che rimandano al mondo dell’orecchio, chiesi della listening session senza ricevere risposta se non un invito a bere un drink. Qualche minuto dopo aver ordinato un Bloody Mary, si avvicinò  un uomo sulla sessantina con un cappello  da capitano: “Ho sentito che stai cercando la listening session. È al piano superiore, seguimi”. Fu così che feci  la conoscenza di Rip (Hayman) – proprietario dell’Ear Up! e comproprietario dell’Ear Inn, fondatore dell’Ear Magazine, rivista di musica pubblicata  tra il 1975 e il 1991 e inizialmente coeditata con Laurie Spiegel, organizzatore dei primi sleeping concerts, Dreamsound, a metà degli anni ’80, affiliato a The Land con John Cage, John Lennon, David Tudor, e catalizzatore di infiniti esperimenti d’avanguardia  a Downtown  New York. 

Ci sedemmo  nel salotto dell’Ear Up! (questo è il nome dell’appartamento sopra il bar) e ascoltammo i dischi di Recital (tra cui il suo Dreams of India & China) sul soundsystem diffuso sviluppato insieme a Charlie Morrow. Sfogliando l’archivio dell’Ear Magazine, Rip mi raccontò  delle vicissitudini ed eventi all’Ear Up! con Laurie Anderson, Allen Ginsberg, Queen Latifah, Yoko Ono, Julius Eastman o Meredith Monk.  

Rip vive a Nord (cosiddetto Upstate) con la moglie Barbara Pollitt e dopo poche settimane dal nostro incontro  mi fu offerta l’ospitalità nel loro leggendario appartamento in cambio della riattivazione dello spazio attraverso la curatela di salon durante il fine settimana. Questo fu l’inizio di ggggllloooossssaaaa, serie di happening interdisciplinari o “fantasie onomatopeiche diffuse” concepite sulla tovaglia di carta di un tavolino all’ ‘Ear Inn il giorno di Natale mentre bevevo una birra con Farid (futuro graphic designer del progetto). 

ggggllloooossssaaaa è nata come una formula semplice che potesse essere replicata e adattata a contesti e città diverse. Alla base del progetto vi è un intersecarsi di intenti tra cui: decontestualizzare l’esperienza della musica e della performance da luoghi codificati; educare il pubblico all’ignoto, all’intimità e all’essere fuori dalla propria ‘comfort zone’ nel più confortevole dei luoghi- una casa; collaborare e con artisti la cui pratica si basa sul linguaggio e sulla presenza dando loro totale libertà di proposta (una volta allineati sulla visione del progetto e il suo iter); coinvolgere diverse comunità locali e quindi essere trasversali rispetto ad una specifica ‘scena’; ed infine creare un luogo temporaneo di ispirazione reciproca e collettiva. Dalla sua nascita nel gennaio 2023, il progetto ha viaggiato da New York a Milano, Roma, Berlino, Palermo, Atene, Londra e Ortigia nel corso di dodici episodi che hanno coinvolto artisti, scrittori, piattaforme culturali, curatori, chef, produttori di vino, etichette musicali, editori, collezionisti di dischi, radio e archeologi del suono.

Tra queste realtà c’è stata anche CAM Sugar,  label invitata per la ‘listening station’  del dodicesimo episodio di ggggllloooossssaaaa, che ha avuto luogo su un’imbarcazione (La Barca) in acque acque siciliane al largo dell’isola di Ortigia in collaborazione con l’associazione culturale locale Kadmonia. La ‘listening station’, parte integrante di ogni puntata  nasce con l’intento di presentare una specifica ricerca sonora attraverso il format dell’ascolto continuo, lasciando l’album svilupparsi dall’inizio alla fine su un unico giradischi. Il pomeriggio si svolge senza sovrapposizioni se non quelle delle voci nei momenti di chiacchiera, dando forma ad un mosaico narrativo composto dai vari elementi parte della composizione che sia  una performance acappella o l’allestimento di un tavolo con le Cucumber Bombs di Kiki. Nessun intervento  viene annunciato o introdotto, ogni attivazione si prende il suo spazio senza pretenderlo. Le uniche coordinate temporali sono l’orario di inizio, la fine, e i 30 minuti in cui è possibile accedere, dopo di che non sono previsti andirivieni, ‘fare un salto’ (ovviamente uno libero di andarsene quando vuole).  ggggllloooossssaaaa è un invito ad arrendersi per quattro ore.

L’approccio con i collaboratori coinvolti si basa sull’intuizione, sulla conversazione e sugli stimoli condivisi riguardo la possibilità di sperimentare in un contesto privo di aspettative. Per ggggllloooossssaaaa ad Ortigia, CAM Sugar ha realizzato una composizione di due ore e mezza dal titolo Trinakie Bathing Suites: excursus nel catalogo di colonne sonore per il cinema italiano e dei  compositori, che tra gli anni ’60 e ’70 hanno sonorizzato  il paesaggio siciliano. Guardando il sole tramontare sul Castello Maniace, gli speaker installati in vari punti de La Barca hanno diffuso un avvolgente  mix di folk mediterraneo, jazz e bossa nova dando voce alla melanconia, mistero e l’atmosfera sospesa dell’isola attraverso dischi come Il clan dei siciliani di Ennio Morricone, Pericolo negli abissi di Stefano Liberati, Bianco, rosso, giallo, rosa di Piero Umiliani e la seducente colonna sonora di Piero Piccioni per Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto di Lina Wertmüller. 

Ogni ggggllloooossssaaaa vuole raccontare una  storia del  paesaggio in cui si svolge, coinvolgendo artisti autoctoni. E così, intrecciandosi con il catalogo di CAM Sugar, la performer Giorgia D’Acquisto ha presentato un estratto della sua nuova opera Impalpabile, una dirompente e allo stesso tempo eterea rappresentazione  dell’emancipazione femminile, affiancata da Peppe QBeta che suonava uno strumento a tubo ed una chitarra, l’attrice Giulia Messina (dell’Istituto Nazionale Dramma Antico) ha offerto la sua interpretazione de “La canzone delle cose morte” di Ettore Petrolini e Gaspare Balsamo ha dato prova  della sua straordinaria padronanza del cunto (tipo di narrazione performativa da lui appresa da Mimmo Cuticchio), mescolando diversi usi della voce per raccontare le avventure di Colapesce, accompagnato dagli accordi minimalisti del contrabbasso di Giovanni Arena. Data l’enfasi del progetto sulla presenza e la mia propensione per le lacune narrative a favore dell’immaginazione, non dirò altro lasciando che  la fantasia si propaghi insieme ai ricordi di quel pomeriggio.

Immagine di apertura: gggglllloooossssaaaa x CAM Sugar on La Barca, Ortigia. Fotografie di Germano Centorbi.

TAGS: , Culture, Soundtracks