5 curiosità che non conoscevate su Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto
In occasione del 50esimo anniversario del film (e della colonna sonora di Piero Piccioni) abbiamo raccolto 5 fatti meno noti ai più sul capolavoro di Lina Wertmüller.
Ci sono opere che vengono spesso frettolosamente definite come atemporali, capolavori senza tempo. Eppure, film come Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto (1974) di Lina Wertmüller traggono la loro forza, proprio dalla precisa collocazione spazio-temporale e, dunque, anche sociale e politica. La pellicola si regge su un’architettura di tensioni di genere e di classe, diretta espressione del subbuglio della cultura e della società italiana degli anni di piombo. Ci sono le rivendicazioni sindacali, la questione di genere, l’intellighenzia champagne socialista che legge Sandro Penna e, anche, le musiche esoticamente mediterranee di Piero Piccioni, di cui il cinema italiano continua a mancare l’eleganza a due decenni di distanza dalla scomparsa.
Come commentava Mariangela Melato stessa, in riferimento al remake firmato da Guy Ritchie, spesso non bastano un buon soggetto e una location suggestiva per fare di una pellicola un capolavoro.
Con il 50esimo compleanno del film all’orizzonte in occasione del Festival Internazionale del Cinema di Venezia, abbiamo raccolto 5 curiosità sull’opera di cui CAM Sugar ha ristampato la colonna sonora a firma di Piero Piccioni, in un’edizione definitiva in doppio vinile (e CD) completamente rimasterizzata dai nastri originali d’archivio e con un esclusivo booklet contenente rare ed inedite fotografie ed ephemera, oltre a scritti – tra gli altri – anche di Jason Piccioni, figlio del Maestro Piero.
1. Travolti da un insolito destino… fu davvero un film estivo?
A discapito del titolo e dell’immaginario balneare che caratterizza la pellicola, Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto uscì in inverno. Più precisamente nel Dicembre 1974, diventando uno dei successi al box office della stagione natalizia di quell’anno.
2.Grappa a colazione
Non solo il film uscì d’inverno, ma fu anche girato in mesi freddi. Le condizioni climatiche avverse contribuirono infatti a creare un’atmosfera di tensione sul set che, acuita dall’ostilità morfologica del paesaggio desertico, risultò fondamentale nell’interpretazione delle liti tra i due protagonisti. Come raccontato da Mariangela Melato, star del film al fianco di Giancarlo Giannini, nel backstage la mattina al posto del caffè si consumava
3. Un remake discutibile
Nel 2002 il celebre regista Guy Ritchie realizzò il suo personale remake del classico della Wertmüller, interpretato dall’allora compagna Madonna nel ruolo che fu Mariangela Melato e da Adriano Giannini, figlio di Giancarlo, in quello di Gennarino Carunchio. Nonostante l’attesa e la spinta promozionale, il film non riuscì ad imporsi nè sul piano commerciale nè su quello della critica. La stessa Mariangela Melato non nascose il suo disappunto negli interventi pubblici successivi all’uscita della pellicola.
4. Le citazioni colte e l’amore per la poesia
Il fatto che Lina Wertmüller fosse una fine intellettuale non è certo una novità. Non a tutti però è noto che la poesia recitata nel finale del film da un affranto Gennarino Carunchio (Giannini) affonda radici nella lirica classica, più precisamente in una poesia greca arcaica attribuita ad Archiloco o ad Ipponatte.
“Mare traditore, che mi fosti amico un tempo e poi mi camminasti sopra il cuore”. Le parole messe in bocca al mozzo dal cuore infranto sono, a loro volta, un’interpretazione della traduzione italiana ad opera di Salvatore Quasimodo: “Questo vorrei vedere che tu soffra, / tu che m’eri amico un tempo / e poi mi camminasti sopra il cuore”.
Nel film, però, altro spazio è concesso alle liriche d’autore. Quando, finalmente, sulla spiaggia deflagra la passione carnale tra i due naufraghi, la borghese Raffaella Pavone (Melato) recita dei versi di Sandro Penna, poeta di riferimento di una certa intellighenzia italiana dei ‘70. “Oh non ti dare arie di superiorità / Solo uno sguardo io vidi degno di questa / Era un bambino annoiato in una festa”, tratto da Una Strana Gioia di Vivere (1949-1955), viene accennata e incastonata in un’opera capace di farsi nazionalpopolare pur rimanendo eccezionalmente colta.
5. Un finale non scritto
Intervistata a distanza di anni dal film, a Mariangela Melato fu chiesto se lei sarebbe tornata tra le braccia di Gennarino, se gliene fosse stata data la possibilità. L’attrice ribadì a sorpresa che “Sarei salita sull’elicottero. Le storie d’amore passano e finiscono, sarebbe finita anche quella.”
Per scoprire di più sui retroscena del capolavoro di Lina Wertmüller e di Piero Piccioni, c’è l’edizione CAM Sugar della colonna sonora con un esclusivo booklet ricco di rare immagini ed ephemera inedite tratte dall’archivio dell’etichetta discografica, oltre ad approfondimenti scritti tra cui quello di Jason Piccioni, figlio di Piero. La potete ordinare in doppio vinile e CD su camsugarmusic.com
Immagine di apertura: Mariangela Melato e Giancarlo Giannini sul set di Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto, 1974. Immagine archivio CAM Sugar, riproduzione riservata.